Una delle prime cose che si sente dire quando si entra nella Massoneria è: “Qui tutto è simbolico”. E allora?
I simboli fanno parte della nostra vita quotidiana, ma non ce ne rendiamo conto. Il più ovvio è il semaforo rosso, che tutti interpretiamo come un segnale di stop. Questo semaforo rosso simboleggia lo stop. Questo semaforo è diventato automatico per tutti. È un simbolo nella sua applicazione quotidiana. Ma la maggior parte dei simboli non è così facile da capire e da gestire.
Dal punto di vista etimologico, la parola simbolo deriva dal greco “symbolon “, che potrebbe essere tradotto come “segno”, “identificazione”, “processo” o “movimento”. A parte i simboli chimici, che hanno un significato razionale e che dobbiamo imparare a capire, qualsiasi altro simbolo può avere diversi significati a seconda dei sentimenti, della concezione, della cultura e delle religioni di ciascun individuo. È il caso, ad esempio, del famoso triangolo, che può avere molteplici significati.
Infatti, il carattere del simbolo ci parla attraverso i nostri sensi, la nostra intuizione, il nostro cuore, e rivela una comprensione che non è necessariamente razionale in termini di conoscenza o di studio, ma piuttosto una percezione della dimensione interiore specifica di ogni essere umano. Ogni volta che studiamo un simbolo, dobbiamo immergerci nel profondo di noi stessi, dargli vita, stabilire questo legame tra l’invisibile e il visibile e poi esprimerlo con parole nostre. Per questo riteniamo importante conoscere altre interpretazioni dei simboli, perché le argomentazioni che differiscono dalle nostre ci aprono la possibilità di rivedere la nostra copia. Comprendere un simbolo significa contestualizzarlo nella nostra vita, che siamo iniziati o meno. Resta il fatto che per noi iniziati questo approccio è di estrema importanza se vogliamo progredire nella nostra conoscenza. Che è il nostro obiettivo nell’aderire alla Massoneria.
I nostri anziani, per i quali il lavoro era una virtù primordiale, ci incoraggiavano a perseverare nel nostro lavoro. Forse dovremmo tornare ogni giorno al nostro banco di lavoro per rivisitare i simboli che pensavamo di aver compreso correttamente, e allora tradurremmo la parola Symbolon come movimento in avanti, cioè verso la maturità e la quintessenza di noi stessi.
