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All’inizio del XVIII secolo, ogni Loggia aveva il proprio rituale e, poiché non esisteva l’Obbedienza, non esisteva quello che oggi chiamiamo “regolatore” o “rituale di riferimento”.

Nel primo terzo del XVIII secolo, i rituali erano molto semplici e molto brevi (circa un quarto d’ora).

Le incisioni d’epoca sull’abbigliamento massonico mostrano un piccolo gruppo di una ventina di fratelli in piedi, con l’unica eccezione del Maestro Venerabile, che è seduto a un piccolo tavolo e indossa solo un cappello. Tutti indossano un grembiule bianco e gli ufficiali indossano i gioielli della loro carica in croce. Sono gli stessi gioielli di oggi.

Le Tenues richiedevano solo una tavola di loggia circondata da tre candelabri. Il rituale consisteva in una fase preparatoria sul sagrato (nota come camera di preparazione), seguita dall’introduzione del neofita nella stanza che fungeva da Loggia, dal giuramento e dall’istruzione sul grado.

I rituali divennero gradualmente più complessi, soprattutto a partire dal 1730, anche in Gran Bretagna. Prima di questa data, la Massoneria consisteva in due soli gradi: Apprendista e Compagno. Intorno al 1725 fu aggiunto il grado di Maestro. E il numero di rituali (cioè gli elementi costitutivi di un Rito) si moltiplicò nel tempo. Appaiono qua e là simboli che non esistevano all’epoca di Anderson e Désaguiliers, mutuati dall’alchimia e dai riferimenti biblici. Alcuni di questi prestiti riguardavano la Massoneria in generale, ma la maggior parte di essi era limitata alla Massoneria continentale.

Così, in quelli che sarebbero poi diventati il Rito Francese e il Rito Scozzese Antico e Accettato, apparve una moltitudine di simboli sconosciuti ai Riti anglosassoni.

Tra questi, il gabinetto di riflessione, i simboli del sale, dello zolfo e del mercurio, la formula del vetriolo, le prove degli elementi associati ai viaggi (terra, aria, acqua, fuoco), il calice amaro, la catena di unione, il lavoro sulla pietra grezza, ecc. Al contrario, i nostri Riti continentali non conoscono la lupa, la matita, il righello da ventiquattro pollici, il martello appuntito o il mulinello, strumenti propri dei Riti anglosassoni.

Infine, sappiamo che la pratica delle “tavole” (tavole di passaggio e tavole dell’oratore) è inesistente nei Riti anglosassoni, e che non esiste nemmeno la funzione di oratore. D’altra parte, e direi per fortuna, i nostri riti continentali non hanno nulla a che fare con lo snuff durante i riti a tavola…

Per concludere, direi che i rituali massonici sono in continua evoluzione, in genere con una crescente complessità, ma che si sono evoluti a un ritmo molto più lento negli ultimi due secoli rispetto agli ultimi due terzi del XVIII, e questo è dovuto al ruolo che le Obbedienze svolgono nei Riti che utilizzano.

JH